Cosciente del mio arbitrio indugio ancora ,dilaziono il tempo e lo spazio le movenze e la voglia .Le tue cosce vibrano la tua pelle scotta prendi i miei capelli le tue mani li accarezzano ma lo scopo non è quello ,non è una m
oina garbata ma un'impaziente voglia ;mi spingi a te vuoi le mie labbra vuoi la mia bocca rido e non cedo il mio respiro più vicino lo senti sulla tua pelle un tuo gemito ti raccolgo nelle mie mani andamento collaudato carezze sapienti ti stringo allento ti stringo ancora ascolto la litania dei tuoi sospiri e penso che sono in ginocchio davanti a te ma sei tu ad invocarmi sei tu a chiedere in questo scambio di potere mi attardo ancora inclemente accarezzo con la lingua le tue sfere ti bagno molto non tralascio nessuna delle pieghe della tua pelle niente rimane inviolato nulla anche quello che un uomo a volte dimentica di avere e le mie dita ora sono li dentro respiri pesantemente un ritroso piacere ti prende malgrado istintive remore mi solleciti a continuare spezzando convinzioni ataviche ed è il momento ti ingoio fino in fondo nella mia bocca calda apostrofi il mio nome con parole sconclusionate sei gonfio ed eccitato sapore salmastro e pungente dolce ed indelebile dopo poche spinte bevo tutto di te le tue parole e il tuo seme fino alla tua reazione che sembra un destarsi mi porgi la mano per farmi rialzare mimi un capogiro sorridi le tue guance arrossate mi abbracci e condividi con me il tuo sapore mi tiri indietro un ciuffo di capelli - investimi del potere, ora tocca a me .
SEMPLICEMENTE STUPENDO....
RispondiEliminagrazie.
RispondiEliminaComplimenti ragazza. A questo punto occorrerebbe provare con un testo più lungo, che esamini il contenuto di coscienza di un intero incontro.
RispondiEliminaè più facile descrivere il proprio ruolo,l'altro non l'ho mai focalizzato bene, diciamo visivamente..ho pure le tette che mi fanno da muro.
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