PROPRIETA' INTELLETTUALE E VIA DISCORRENDO

Seppure mi sia sempre compiaciuta di leggere i miei post riportati sugli altrui blog o spazi virtuali di altro genere ,adesso sono stanca di sentire leggere alla radio i miei scritti da signorine che dichiarano di esserne le autrici e di leggere le mie storie anche sulla carta stampata con nomi e luoghi diversi ma senza cambiarne nemmeno le frasi dei discorsi.Vergonoso per chi ruba la proprietà intellettuale ,ma anche per chi la promulga senza verificarne la fonte .Smettetela altrimenti oltre alla Escort potreste conoscere anche il suo avvocato!

sabato 7 aprile 2012

BUONA PASQUA MON CHERIE



Ti cerco carponi come una vacca che brulica erba aspettando soltanto il momento di sentirti affondare qui ,fra questa mia voglia aperta e bramosa del tuo sfinimentoTi cerco con le lacrime agli occhi che non sanno di pianto ma soltanto di gola che soffoca e toglie il respiro mentre vuoi penetrare sino in fondo la mia voce che non ce ne sia più per gridarti amore.Ti cerco aperta senza pudore più nuda di quanto può essere carne esposta alle mosche ,che ci passi la tocchi la stringi la mastichi e poi la sputi per poi riprenderla quando la fame ti riattanaglierà i sensi.Non voglio sapere il perché mi basta sapere che c’è questo desiderio, questa voglia di cazzo, di uomo , di scopate senza senso ma c’è e sei tu. Non sono come altre femmine che regalano sospiri ,che pudiche abbassano lo sguardo e vogliono donare un essenza dolce, innamorata piena di poesia,no non è così,io sono umore bagnato, calore fra le cosce che brucia come l’inferno in cui mi son dannata dall’attimo in cui sei entrato dentro di me.L’inferno è il non averti, l’inferno è il non chiederti “scopami ancora” perché una donna non lo chiede mai , mentre mi afferri per i seni con la faccia incollata al muro che io non possa vedere quanto ti piace e se ti piace e ti urlo di darmene ancora. L’inferno è non saperne uscire ,l’inferno è il non sapere che esisti?Dimmelo tu cos’è .Oppure non parlare ma dimmi soltanto che sono la tua cagna ,la tua puttana ,parla a questa figa aperta che ti accoglie e non alla mia anima,l’anima non ha voce ed io voglio urlare ,sentirti,goderti come se fosse ogni istante l’ultimo istante, come se domani non ricordassi più niente ,come svegliata da un sogno ,un sogno tremendo che ti lascia il cuore che batte d’emozione ,e i sensi che rabbrividiscono al suono della tua voce ed ho paura che si veda ancora il segno del tuo seme che mi ha innondato la faccia, il segno della mia bocca che ti ha succhiato anche le ossa.Infondo chi siamo ,se non umani, fatti di cuore ,capelli, braccia ,cazzo e figa,ed allora è normale .Mentre la vita ci richiama a quello che per altri è normale, torni il mio passerotto ,respiro il tuo odore che rimane impresso sulla mia pelle e ricomincio a cercarti,sempre,senza tregua.

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